Benvenuti tra le stelle!


Gli specchi esseni

i SETTE SPECCHI ESSENI

 

Gli Esseni erano una comunità, all’interno del popolo ebraico, che viveva nella zona del Mar Morto, dove sono state rinvenute delle pergamene, riportanti una conoscenza esoterica profonda.


Noi viviamo in un mondo duale che, a qualche livello, riflette ciò che siamo.


Gli Esseni sono andati molto in profondità, rispetto a questo concetto, e si sono resi conto che ciò che il mondo ci riflette può essere letto utilizzando 7 livelli di profondità.


Gli specchi esseni ci donano, quindi, una chiave di lettura unica della nostra realtà, che ci permette di “leggere” quello che ci accade in un modo diverso, in un modo che ci può aiutare notevolmente a fare un Lavoro su noi stessi per comprendere meglio chi siamo e per evolvere spiritualmente.

 

Il primo specchio ci dice che le persone che incontriamo nella vita, gli eventi che viviamo, i rapporti che abbiamo, riflettono ciò che noi siamo nel momento presente.


Quando manchiamo di introspezione, la realtà provvede a farci vedere degli aspetti di noi (o delle emozioni) che non pensavamo di possedere. Almeno non in quel momento.


Quando qualcuno ci infastidisce particolarmente, osserviamolo bene con distacco e applichiamo la filosofia dello specchio, cercando di capire se quella cosa che ci dà fastidio è presente in noi.

Molto probabilmente sì anche se, a volte, cercheremo di negarlo anche a noi stessi.

 

Il secondo specchio ci dice che la realtà può rispecchiare non solo ciò che noi siamo nel momento presente ma anche ciò che giudichiamo.


Questo è uno specchio particolarmente difficile da riconoscere perchè i giudizi, a volte, sono talmente sepolti nel profondo che neanche ce ne rendiamo conto.


Ma non confondiamo il giudizio con il sano discernimento. Il discernimento è capire se una cosa ci può far bene o ci può far male, mentre il giudizio ha una qualità diversa: il giudizio ha dietro un’emozione negativa e ci fa risuonare con qualcosa che è in noi, e che ci viene mostrato dal secondo specchio.


Se noi giudichiamo qualcuno, senz’altro l’aspetto che giudichiamo in quella persona è dentro di noi, anche se magari lo esprimiamo in un modo diverso.


I primi 2 specchi contengono già il 90% delle casistiche di come la realtà ci va a rispecchiare quotidianamente.


Il terzo specchio parla dell’innamoramento (non dell’amore). Secondo gli Esseni, l’innamoramento si basa sull’incontro di una persona che rappresenta ciò che ci manca, oppure ciò che ci è stato portato via o ciò che non siamo riusciti ad esprimere.

L’innamoramento è una sorta di velo che scende su di noi, riducendo drasticamente la capacità percettiva rispetto all’interezza di quella persona, mentre noi cogliamo solo quello che questa persona mostra, relativamente a ciò che ci manca, a ciò che ci è stato portato via o a ciò che non siamo riusciti ad esprimere.


Ad esempio: se ci manca una qualità che, invece, ci piacerebbe avere, molto probabilmente ci innamoreremo proprio di una persona che invece ha quella qualità, tendendo a vedere (e forse anche ad ingigantire) solo quella, mentre non vedremo altri suoi aspetti che potrebbero anche non piacerci.


Perchè accade questo? Perchè, di fatto, noi siamo un unico essere che è suddiviso in tanti corpi.

Siamo una sola coscienza che si suddivide in tante piccole coscienze secondarie e allora la realtà ci mostra parti di noi che meritano di essere osservate, risolte, accolte, nutrite.


Se noi instauriamo una relazione con una persona senza riflettere sul fatto che essa è una parte di noi che stiamo incontrando, allora rischiamo di non essere coscienti di questo processo e, quindi, ciò che accadrà è che quella persona per un po’ starà con noi sanando queste lacune e, quando queste saranno risolte, in un attimo il velo dell’innamorando verrà sollevato e noi vedremo l’interezza di quella persona.

Vedremo tutti i suoi aspetti, vedremo la sua luce e la sua ombra e, forse, questa persona non ci piacerà piu’.

Questo perchè non stavamo vedendo la persona come è in realtà ma stavamo vedendo solo i suoi aspetti che riflettevano le nostre mancanze.


Quando ci innamoriamo di qualcuno, è sempre utile chiedersi: questa persona che cosa mi sta mostrando di me che non ho potuto esprimere, che mi è mancato o che mi è stato portato via? E come faccio a sanarlo?


Questo non significa non instaurare la relazione ma è diversa la consapevolezza che metteremo in questo rapporto e quindi sarà diverso il rapporto stesso. Noi sapremo già che il velo si alzerà e ci mostrerà la persona in tutti I suoi aspetti, non solo in quelli che ci hanno attirato, ma noi nel frattempo avremo lavorato su di noi, per far sì che questa fase duri il minor tempo possibile e, quando vedremo l’individuo nella sua interezza, potremo scegliere, eventualmente di amarlo così com’è.


L’amore incondizionato è anche basato sulla visione dell’ombra del partner e sulla sua accettazione. L’amore è quindi una scelta, l’innamoramento è uno specchio.

 

Il quarto specchio dice che c’è sempre un’eccezione che conferma la regola.

Ovvero, a volte la realtà non rispecchia completamente ciò che noi siamo o ciò che noi giudichiamo, come detto prima.

A volte il meccanismo si inceppa: l’Anima non proietta le memorie karmiche che vorrebbe vivere e la realtà non riflette la normale informazione animica, perchè è in azione un disturbo.


Questo disturbo è dovuto al fatto che l’individuo è affetto da compulsioni, da vizi o da manie e queste bucano l’aura, quindi il campo energetico perde forza lasciando spazio a delle entità che prendono il controllo del campo mentale, proiettando a livello inconscio ciò che è nel campo collettivo e non ciò che è in memoria nell’Anima.

 

Il quinto specchio riguarda i rapporti con i nostri genitori.

Ognuno di noi è chiamato a risolvere ogni disarmonia nel rapporto con i propri genitori attraverso perdono, l’accettazione, la comprensione e l’amorevolezza.


I genitori naturali rappresentano i genitori spirituali celesti: il padre è associato al Sole e la madre è associata alla Terra. I genitori naturali sono il riflesso di principi spirituali.

Quindi, se abbiamo un problema con il padre fisico, avremo un problema con il padre celeste, con Dio.

Se abbiamo un cattivo rapporto con la madre fisica, perchè non ci siamo sentiti amati, nutriti, accolti, considerati, supportati, quello che succederà in età adulta è che noi sentiremo di non essere degni di essere qui, di avere il meglio di ciò che il mondo ha da offrire, ci sentiremo sempre inadeguati, sempre in mancanza della giusta autostima.


E come si risolvono questi rapporti? Bisogna sempre ricordarsi che il rapporto è nelle due direzioni, quindi da un lato bisogna sentire di essere amati dai genitori, dall’altro bisogna amarli.

Se con i genitori è difficile arrivare ad una comunicazione poichè entra in gioco l’emozionale (e quindi si cade di frequenza) possiamo operare, grazie a questo specchio, con i genitori celesti.

Possiamo lavorare con il Sole e con la Terra.

In quale modo? Per armonizzarci con la madre possiamo andare nella Natura, in un bosco, rilassiamoci e sentiamo il suo amore, sentiamoci degni di essere qui, sulla Terra. E poi ricambiamo con gratitudine.

Per armonizzarci con il padre, esponiamoci al sole, sentiamo il suo calore sulla pelle e sentiamo il suo amore, la sua guida. Cerchiamo di percepire le intuizioni che arrivano dai raggi solari. E ricambiamo con gratitudine.

Se svolgiamo le pratiche per abbastanza tempo, ci renderemo conto che accadrà un piccolo miracolo: anche senza arrivare ad un chiarimento nel rapporto conflittuale con il genitore, succederà che le cariche emozionali con lui/lei verranno azzerate, poichè il genitore naturale rifletterà come uno specchio il rapporto che noi abbiamo con iI genitore celeste. 

 

Il sesto specchio viene anche chiamato la notte oscura dell’Anima. A volte la vita ci mette davanti a delle prove e ci fa perdere ciò a cui siamo piu’ attaccati in assoluto.


Questo ci permette di sperimentare una verità, ovvero che possiamo essere felici, appagati ed equilibrati anche senza quella cosa/persona/situazione verso cui avevamo attaccamento.


Infatti, lo specchio recita che noi andiamo a perdere proprio quello a cui siamo piu’ attaccati.

L’intelligenza cosmica sa che non è lecito attaccarsi eccessivamente a delle immagini illusorie, perchè quando ci attacchiamo troppo a qualcuno, perdiamo di vista noi stessi.


Quando ci attacchiamo troppo ad una situazione, confidando in essa per la nostra felicità, stiamo perdendo di vista la nostra immensa capacità di gestire tutte le situazioni possibili ed immaginabili.


La notte oscura dell’Anima, dove noi perdiamo tutto ciò a cui eravamo attaccati, può essere trascesa con grazia se ci ricordiamo che nulla di quello che stiamo perdendo è reale e che possiamo avere in ogni istante un’altra situazione ancora piu’ appagante di quella che ci è stata tolta.


Dobbiamo imparare a confidare, prima di tutto, nella forza divina, nella nostra capacità di creazione e di manifestazione costante.

 

Il settimo specchio è quello che richiede un maggior lavoro su di noi in assoluto.

Ci chiede di spostarci da uno stato di “alchimia inferior”, dove impariamo attraverso la sofferenza, ad uno stato di “alchimia superior” dove impariamo attraverso la contemplazione del bello.


Scorgere la bellezza in tutto ciò che accade richiede una grande arte.

Siamo chiamati a vedere la bellezza anche dove, apparentemente, non c’è.



L’insegnamento del settimo specchio ci dice: esiste una sola volontà, la volontà del campo di coscienza nel quale siamo tutti inseriti (l’Uno) e siamo qui, su questa Terra, per scorgere la perfezione del gioco, non per giudicarlo, non per reagirvi ma per scorgere la sua bellezza.


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